La città di Marino è stata attraversata sabato 23 novembre dalla “onda rossa” della RED RACE, manifestazione giunta alla sua 4^ edizione in occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, promossa dal Comune di Marino, con numerosi sponsor. 

“Corriamo e camminiamo insieme contro la violenza di genere” è stato il leitmotiv che ha caratterizzato l’evento che ha visto la partecipazione massiccia del mondo della scuola attraverso la presenza di studenti, genitori e docenti dei tre Istituti Comprensivi del territorio.

Partiti da via del Sassone sono arrivati al parco comunale di Villa Desideri dove hanno trovato il punto di accoglienza predisposto dagli organizzatori: acqua a volontà, mandarini e snack dopo tanta fatica!

Oltre 500 partecipanti, 350 solo i prenotati delle scuole. Ad accoglierli il Sindaco Stefano Cecchi.

Al termine della Camminata la manifestazione è proseguita all’interno del Teatro “Vittoria Colonna” dove scuole, associazioni, asili e ludoteche hanno dato vita ad uno spettacolo coinvolgente e ricco di emozioni: performance ed esibizioni dal vivo, videomessaggi dei vari plessi scolastici con a latere mostre di lavori fatti dai bambini delle scuole dell’Infanzia: tutti insieme per dire STOP ALLA VIOLENZA, per creare un filo rosso che lega e unisce tutti sul territorio, per costruire un futuro libero dalla violenza.

Molte le Associazioni che hanno aderito, tra cui il SAI, Centro accoglienza migranti, che opera con le nostre suore nella comunità di Marino. Sr Piera, Sr Felicia e sr Modeste erano presenti a tutta la giornata e in particolare hanno potuto presentare con l’Associazione il lavoro con le ospiti del SAI

Sul palco della kermesse hanno raccontato la storia dell’accoglienza in comunità a partire dal 2014. 

Il nostro Centro, quello con il cancello aperto in via Colizza, nasce nel luglio 2014, per rispondere all’emergenza umanitaria degli sbarchi. La Cooperativa sociale Centro per l’Autonomia, grazie all’incontro con le suore NSA, decise di provare a rispondere alle richieste di accoglienza di donne singole e nuclei monoparentali. Ci si è trovati a vivere un’accoglienza dal profilo profondamente umanitario. Arrivavano persone ferite, con i segni della carcerazione in Libia, bruciature da carburante durante il viaggio in mare… Ma le ferite più profonde erano quelle che non si vedevano, lasciate a chi, in quanto donna, era vittima di violenza e tratta di esseri umani

Nel 2015, grazie al continuo confronto con le suore e con i cittadini marinesi, si decise di strutturare l’esperienza. Ci si è specializzati nell’accogliere specialmente donne, da 4 continenti e tutte richiedenti protezione internazionale, vittime di violenza e in fuga da guerre. L’integrazione era l’obiettivo, prima di tutto tra le accolte della nostra casa e in seguito con i cittadini marinesi. 

In questi 10 anni di attività sono passate da noi circa 600 persone, da quasi ogni continente, 600 storie di vita, un carico emotivo imponente. In particolare negli ultimi anni abbiamo trasformato il centro più a misura di persona, modificandolo in luogo di seconda accoglienza, quella che arriva dopo il riconoscimento della protezione internazionale, che ha un lasso di tempo più breve e più efficace per le persone migranti. E non solo. È diventata anche un luogo dove sono accolte persone che oltre al dramma della migrazione, vivono anche disabilità fisiche e psichiche. 

Accogliamo donne singole, manche nuclei monoparentali e familiari. Siamo un diventati un modello, e lo è Marino, in quanto non lavoriamo da soli, ma con una rete articolata, pubblica e privata, capace di supportare le persone in un processo di inclusione. Ringraziamo i servizi sociali del Comune e le associazioni che ci sostengono. È importantissimo fare rete, soprattutto quando il tuo lavoro, la tua missione è bellissima, ma ti investe di grandi responsabilità. Noi accogliamo vite. Vite che ci sono affidate e che si affidano a noi, consegnandoci sia timori che sogni. Desiderando solo un’esistenza calma e regolare, senza guerre e povertà, con ambizioni spesso modeste e raggiungibili. 

Il nostro cancello di via Colizza è sempre aperto, perché non vogliamo sia un luogo misterioso, ma un luogo che da sempre, grazie alle suore NSA, è stato luogo di accoglienza, confronto e crescita dei cittadini marinesi. Un luogo di comunità. Venite a trovarci!”.