Sr Sandra Catapano vive da qualche mese nella comunità NSA di Milano, dopo 10 anni in missione in Algeria. Dopo un giusto tempo di riposo e di cura in particolare della mamma anziana, si è subito inserita nel gruppo missionario parrocchiale e dedicata a ciò che ama di più, il dialogo interreligioso. 

Una delle particolarità della missione in Algeria è il dover tornare nel Paese per circa un mese, ogni sei mesi. Questo, per non perdere il diritto alla Carta di residenza, che è molto difficile avere. Nel caso di sr Sandra non è un ‘dovere’, ma una gioia tornare saltuariamente in un Paese tanto amato! 

Proprio per questo vuole condividere con noi l’esperienza che dal 26 novembre al 22 dicembre sta vivendo in Algeria. Grazie per questo vero e proprio reportage a puntate, dove la prima parte tratta proprio della riflessione su questa missione ibrida italo-algerina

Quando dicevo che riparto in Algeria per un mese alcuni mi hanno detto “beata te!”, altri “approfitta e goditi questo tempo”. 

Io cerco di approfondire questa grazia ricevuta, di capire dove il Signore voglia condurmi. Non in un luogo fisico, ma in un luogo di senso, in questa missione ibrida Italia/Algeria. Sono certa che ne uscirò cambiata, come una costruzione che ad ogni nuovo mattone cementato assume una forma differente, mentre continua a crescere verso la sua immagine definitiva, che la realizza.

Mi sento di vivere le “connessioni alternate”, come quando la linea internet viene a va! 

Il fatto di essere un po’ lontano e un po’ vicino, è un’esperienza della vita missionaria da rileggere costantemente alla luce della fede. Grande gioia nel ritrovare amici e vicini, nel rivedersi, nel poter ascoltare la “nouvelle” (le notizie, le novità familiari e relazionali della gente). E poi la gioia di riabbracciare consorelle con cui si è vissuto tanto tempo e tante avventure missionarie. 

Ma tutto questo è anche stimolo ad un continuo equilibrio, per vivere il presente: sono qui in Algeria, ma non faccio parte interamente della comunità. Mi appare chiara la necessità di ascoltare e custodire tutto nel cuore, nel raccoglimento e nel silenzio, come Maria. Una buona riflessione in questo tempo di Avvento che prepara al Natale.

La grazia più grande ricevuta in dono, insieme alla Fede, è stata per me il “sentirmi a casa ovunque. In questo popolo algerino mi sono sentita a casa dal primo giorno del mio arrivo nel lontano agosto 2010 ed in ogni comunità NSA in cui sono passata è lo stesso profondo e gioioso sentimento che provo, per grazia di Dio.

Tornando alle “connessioni alternate”, questo andirivieni che mi permette di custodire aperta la Carta di residenza algerina, mi fa meditare sulla vita, che è tutta una “connessione alternata”, grazie ad incontri, conoscenze e separazioni, lutti, nascite… è infine la nostra vita quotidiana. Ed è la nostra missione quella di consacrare il nostro tempo in modo più approfondito a quella connessione prioritaria con la sorgente della nostra Vita, Gesù Cristo. Connessione che deve crescere, radicarsi sempre più nel profondo, per poter poi portare Lui, nelle connessioni-relazioni interpersonali che viviamo. E così donarlo, permettergli di rivelarsi a tutti. Per me questo è anche compiere il motto del nostro Fondatore, p. Planque, che riassume la nostra missione ovunque siamo inviate: “conoscere e amare Dio per farLo conoscere ed Amare!”.

Alla prossima puntata!

Sr Sandra Catapano