Nel cuore dell’estate siamo abituati a festeggiare una delle ricorrenze più luminose dell’anno: l’Assunzione di Maria al cielo.
È una di quelle feste che evangelizzano lo sguardo, perché ci ricordano di guardare verso l’alto e che siamo fatti per l’eternità. E che ci propongono di ‘guardare’ in modo diverso la nostra vita. Per questo occorrono occhiali speciali. E Maria è la persona a cui chiedere questa grazia oggi!
Proprio in questo giorno, combinazione (!), la Commissione Nazionale per le Persone con Disabilità della Nigeria ha invitato il giovane Khalifa Aminou e il suo tutore ad Abuja, capitale della Nigeria, per partecipare alla Commemorazione della 1a Giornata Internazionale per le Tecnologie Assistive. Durante questa visita, Khalifa dimostrerà la sua invenzione.
Si, perché questo giovane di 19 anni è riuscito a ridare la vista e ridare speranza alle persone ipovedenti, inventando occhiali innovativi per aiutarli a muoversi senza l’uso di un bastone.
Khalifa Aminou è uno studente liceale dello stato di Kano in Nigeria, che ha realizzato degli occhiali ‘sensoriali’ progettati per aiutare i non vedenti a muoversi in modo sicuro e indipendente. Il giovane inventore vive nella località dove, a causa delle precarie condizioni sanitarie e socio-economiche, un abitante ha 10 probabilità in più di perdere la vista, rispetto ad una persona che vive nei paesi industrializzati. A spegnere gli occhi sono malattie comuni, facilmente curabili in occidente, come la cataratta, il tracoma, il glaucoma, o l’oncocercosi. Secondo superstizioni locali le persone non vedenti sono vittime della cattiva sorte e molti vengono allontanati dalla famiglia, condannati ad una vita di emarginazione e solitudine. Ma non tutti si arrendono a questo destino e molti non vedenti imparano a muoversi nell’oscurità, a lavorare, a leggere e scrivere in braille e gli occhiali di Khalifa possono aiutare a vincere la sfida contro il buio.
“Ho iniziato un anno fa a pensare a questi occhiali” racconta il giovane. “Nel progettarli sono stato ispirato dai tanti ciechi che vivono nella mia città. Volevo aiutarli in qualche modo. Ho recuperato componenti elettronici in discariche e negozi. Li ho assemblati affinché speciali sensori potessero avvisare, tramite segnali acustici, la presenza di ostacoli e di persone. Ora sto cercando di creare un assistente vocale che suggerisca la strada migliore da prendere. Non sono ancora del tutto soddisfatto del mio lavoro, gli occhiali vanno perfezionati, perché per ora funzionano meglio al buio che di giorno. Ce la metterò tutta, ma avrò bisogno di continuare a studiare e acquisire maggiori conoscenze in fisica, informatica ed elettronica.”
Una buona notizia che speriamo possa farvi piacere leggere, visto il gran numero di operazioni agli occhi e alla cataratta che in questi anni ci avete permesso di portare a termine, particolarmente in Togo, grazie alla vostra generosità.
Se volete approfondire l’argomento della cura delle persone non vedenti, vi invitiamo a leggere l’articolo di Apostolinsieme anno 2021, n°1 su sr Martina Bernardi NSA, che in Togo si occupa proprio di aiutare e ridonare speranza a queste persone e a reintegrarle nella comunità sociale. Sr Martina è tornata in Italia da poco per le sue vacanze, dopo le quali tornerà a Sioux, in Togo, per continuare la sua missione.
Buona festa a tutti noi!