
Il mese scorso abbiamo celebrato l’anniversario del nostro Fondatore, p. Augustin Planque. E abbiamo gioito per le giovani che hanno fatto la loro Prima Professione nei nostri due noviziati internazionali: 11 in Costa d’Avorio e 8 in Nigeria.
Il 21 agosto, abbiamo celebrato l’anniversario della sua morte.
Ieri, 28 agosto, abbiamo ricordato la festa del suo patrono, Sant’Agostino d’Ippona, che è anche il santo patrono del continente africano.
Il nostro Consiglio di Congregazione ci ha invitate a riflettere su un’espressione spesso ripetuta da p. Planque: “Il Dito di Dio”. E quindi rendersi conto di quanto la volontà di Dio sia inscritta negli eventi concreti della nostra vita. Abbiamo bisogno di uno sguardo contemplativo sulla nostra vita quotidiana per riconoscere e abbracciare il progetto di Dio nascosto nelle nostre storie personali e collettive.
“La nostra spiritualità apostolica ci invita a cercare e trovare Dio, spesso nascosto negli eventi ordinari della vita. Il nostro cammino spirituale non si basa su recitazioni di routine o sulla credenza nella “bacchetta magica” di un Dio che ci imporrebbe la sua volontà. Al contrario, come vere figlie di Augustin Planque, viviamo lo spirito di fede abbracciando deliberatamente ogni giorno come un dono, attraverso il quale la volontà di Dio si dispiega progressivamente in mezzo alle nostre fatiche, alle nostre gioie e ai nostri dolori quotidiani.
Planque ha riconosciuto nelle circostanze della sua vita il “Dito di Dio” che lo ha guidato passo dopo passo verso il compimento della missione della sua vita. Lo ha riconosciuto fin dalla sua infanzia, quando la sorella della sua nonna materna, zia Poupart, si è occupata della sua educazione a Lille. Questo significava che doveva vivere lontano dal suo amato piccolo villaggio di Chemy e dalla sua famiglia immediata in giovane età, ma ciò ha gettato solide basi per la sua fede e il suo sviluppo accademico. Inoltre, nell’autunno del 1856, la Divina Provvidenza ha riunito due uomini di ambienti molto diversi e di orizzonti molto lontani, attraverso una serie di eventi, ma legati da un destino comune: Mons Brésillac e p. Planque. Un secolo e mezzo dopo, raccogliamo ancora i frutti di queste “felici coincidenze”!
Questa riflessione vale per le vite di tutti. Dio è all’opera nella storia di ciascuno e ciascuna di noi.
Alcuni eventi della nostra vita possono avere conseguenze profonde che diventano evidenti solo con il tempo, poiché Dio agisce nella nostra storia umana, con le sue lotte e imperfezioni, e questo “Dito di Dio” è spesso meglio compreso retrospettivamente. Trovare la volontà di Dio nella nostra vita non è sempre evidente e incantevole, come ci mostra la vita di Agostino d’Ippona, che, con tutti i suoi giri e rigiri, ha cercato Dio in tutti i posti sbagliati. Alla fine, la sua inquietudine ha trovato Dio che ha sempre abitato in lui, nel suo essere più profondo.
Quante volte abbiamo cercato Dio o il nostro appagamento personale nel posto sbagliato?
Siamo capaci di riconoscere il “Dito di Dio” negli eventi ordinari della nostra vita? Nelle nostre situazioni familiari, nel lavoro, nelle relazioni, nel mondo in cui viviamo?
È sorprendente vedere quanto le nostre vite siano trasformate quando consideriamo le circostanze che ci circondano come il “Dito di Dio” e, con uno spirito di fede, contempliamo pazientemente come una serie di “eventi ordinari” diventi una “storia sacra” nel nostro cammino di fede.
Nel ricordo di Sant’Agostino d’Ippona, preghiamo affinché le nostre vite personali formino una catena di eventi in cui si verificano le azioni trasformanti di Dio!